Perché abbiamo bisogno di una rappresentanza reale.
Per evitare conflitti di interessi e una gestione iniqua del potere, il nostro sistema legislativo prevede una serie di norme per rendere la vita delle Istituzioni più equa e più trasparente.
Nel caso della partecipazione alle governance della politica professionale (gli Ordini professionali) e alle diverse rappresentanze della nostra cassa previdenziale (ENPAP), non vi è alcun divieto in merito alla possibilità di ricoprire più incarichi contemporaneamente.
Nonostante, giustamente, non ci siano problemi dal punto di vista legale però, la fattibilità, nonché l’opportunità dello svolgere allo stesso momento ruoli è discutibile quando si è anche Presidenti di un Ordine professionale. Potremmo porre la questione in termini di opportunità del legittimo.
Al di là del facile sguardo all’inevitabile cumulo dei compensi (gettoni, rimborsi etc.), c’è un punto ben più urgente che questa situazione mette in luce: la concentrazione di rappresentatività e poteri nelle stesse persone, aspetto che comporta non solo una riduzione alla partecipazione democratica all’interno delle Istituzioni, ma la criticità potenziale del trovarsi ad essere interlocutori con sé stessi su ruoli differenti.
Vediamo nel dettaglio alcune criticità:
- un contesto di vantaggio nel processo delle elezioni: la candidatura massiccia di persone che già ricoprono ruoli di vertice quali sono i Presidenti degli Ordini, pone tali candidati in una posizione poco ugualitaria rispetto a quelli che si affacciano alla rappresentanza da posizioni professionali altre, aspetto questo che influenza negativamente la competizione democratica nell’ambito della comunità professionale;
- la scelta pubblicitaria a favore di un’ associazione di appartenenza: in taluni casi sembra esserci una quasi perfetta coincidenza tra le governance delle associazioni di politica professionale e le candidature nelle governance delle Istituzioni, aspetto questo che fa ritenere tali candidature più una manovra di spinta dell’associazione stessa che il segno di un reale impegno per lavorare all’interno delle Istituzioni avendo la possibilità di dedicarsi con un approccio super partes a tutela dell’interesse plurale della Comunità;
- conflitti di interessi: affidare un’alta responsabilità decisionale dentro l’ENPAP che riguardi la comunità professionale a soggetti come i Presidenti che di questa comunità dovrebbero rappresentare gli interlocutori territoriali genera una sovrapposizione limitante e sminuente.
Queste nuove elezioni purtroppo rischiano di far fare alla comunità psicologica un passo indietro, con una potenziale affermazione di Presidenti con doppi incarichi e di conseguenti incrementi non equilibrati di poteri. Indubbiamente non una bella novità.
Riteniamo infatti che sarebbe opportuno mantenere un pluralismo all’interno delle Istituzioni garantendo un numero ampio di rappresentanti il più possibile diversificato, in modo da garantire una reale partecipazione (e quindi una reale rappresentatività) a garanzia della tutela delle diverse istanze e bisogni della Comunità.
La Redazione