Le restrizioni imposte per contenere i contagi, il timore di contrarre infezioni, ma soprattutto la chiusura nel periodo del lockdown di molte strutture ambulatoriali, le cui attività sono state dirottate sul contrasto al virus e la sospensione dell’erogazione dei servizi sanitari rinviabili, non ha consentito l’accesso a prestazioni necessarie, accumulando ulteriori ritardi e allungamenti delle liste d’attesa, con un danno in termini di salute pubblica che ancora non è del tutto misurabile.