È di pochi giorni fa la notizia che il Tribunale di Trapani ha rinviato a giudizio Gaetana D’Agostino, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia, Vicepresidente di AltraPsicologia, e recentemente eletta anche in ENPAP all’interno del Consiglio di Indirizzo Generale (CIG).
Apprendiamo dalla stampa che il rinvio a giudizio si è determinato per il presunto reato di falso materiale e falso ideologico in atto pubblico.
Una vicenda già nota durante le ultime elezioni ENPAP, in quanto la Presidente D’Agostino, già indagata durante le stesse, si è comunque candidata con AltraPsicologia al CIG della nostra Cassa di Previdenza, tra lo stupore di tutta la comunità professionale siciliana e nazionale.
Siamo certi che la dott.ssa saprà difendersi da queste gravi accuse, siamo fiduciosi nell’operato della Magistratura e ci auguriamo che possa essere prosciolta dalle accuse.
Vogliamo sottolineare che la gogna pubblica o mediatica, per mero tornaconto politico, non appartiene al nostro stile, mentre purtroppo lo stesso non si può dire di AltraPsicologia che non perde occasione per fare esattamente il contrario: insinuare pesanti dubbi e narrazioni inverosimili verso avversari politici, screditando i colleghi e dividendo strumentalmente il mondo in buoni e cattivi.
Dove ovviamente i cattivi sono sempre e solo gli altri.
Una visione giacobina che oggi per AltraPsicologia si è trasformata di colpo in un riscoperto garantismo di parte, rispolverando il Codice Deontologico che difende il rispetto delle colleghe e dei colleghi. Due pesi e due misure, come sempre! I presunti nemici sono da “processare“. Gli altri sono solo “vittime del sistema”.
Riteniamo dunque necessario informare la comunità professionale di ciò che sta accadendo perché la trasparenza e la tutela sono valori cari a tutti e perché, incredibilmente, in questa triste vicenda di trasparenza e responsabilità nei confronti delle psicologhe e degli psicologi ne troviamo poca.
La Presidente di uno dei maggiori Ordini degli Psicologi viene rinviata a giudizio e AltraPsicologia non esprime nessuna posizione critica. Nessun passo indietro da parte della Presidente D’Agostino rispetto al suo ruolo istituzionale-professionale di garante degli iscritti, nessun passo indietro rispetto alla sua posizione appena occupata nella nostra Cassa di Previdenza. Fosse anche solo per coerenza, vista la frequenza con la quale AP chiede le dimissioni ad altri colleghi.
Sorprende il poco convincente tentativo di suscitare empatia nei colleghi asserendo che sarebbe potuto accadere a chiunque e la richiesta di perorare la sua causa in quanto vittima di un sistema di lavoro malfunzionante addotto come giustificazione.
E prima che accadesse tutto questo non era così?
Avrebbe potuto e dovuto, se fossero vere queste argomentazioni, segnalare agli organi competenti i fatti a tutela di tutte e tutti, visto anche il suo ruolo istituzionale.
Perché solo adesso si ricorda delle condizioni di lavoro dei liberi professionisti nelle commissioni di cui anche lei fa parte?
È stata obbligata a sottostare a certe condizioni?
Perché si è ricordata di palesare queste criticità solo quando le è arrivato il rinvio a giudizio?
Avrebbe dovuto segnalare fin da subito le vessatorie condizioni in cui si trovava ad operare, a tutela sua ma soprattutto a tutela della comunità professionale.
Citiamo un estratto della sua comunicazione:
È appena il caso, in questa sede, di sollevare a livello più generale la questione delle condizioni di lavoro in cui i professionisti e le professioniste psicologhe si trovano spesso ad operare.
Il tutto in una cronica condizione di “ricattabilità” fondata sulla possibilità, per il contraente forte, di recedere in qualunque momento dal contratto.
Sono affermazioni forti. La Presidente D’Agostino ci sta, forse, dicendo che lei è stata ricattata? Non lo riteniamo possibile. Perché se così fosse ci aspettiamo che la collega faccia i nomi e che immediatamente denunci alla Magistratura quella che lei stessa definisce “cronica condizione di ricattabilità”.
Sono tutte domande alle quali dovrà comunque rispondere alla magistratura, con tutte le garanzie di rito.
Tuttavia, rimane l’ombra di una doppia morale della Presidente e del suo gruppo politico di AltraPsicologia.
Un Presidente non può certo fingere che nulla sia accaduto e non prendersi la responsabilità delle vicende giudiziarie che la coinvolgono a tutela di tutta la comunità professionale.
Al fine di ripristinare un’immagine etica e a difesa del decoro della Psicologia auspichiamo che la dott.ssa D’Agostino rassegni le sue dimissioni sia come Presidente dell’Ordine della Sicilia, sia come componente CIG Enpap in attesa degli esiti della sua vicenda giudiziaria, dato che sono venuti a mancare i presupposti di fiducia, trasparenza e garanzia rispetto alle Istituzioni che oggi rappresenta.
La Redazione