In un recente articolo si è puntato il dito, in toni scandalistici, contro il Presidente Lazzari del CNOP per quanto concerne le azioni da mettere in campo contro la violenza di genere, estrapolando frasi a caso ed omettendo un intervento lungo e articolato in alte sedi Istituzionali, al solo fine di effettuare una polemica sterile e inutile.
Una polemica che serviva probabilmente a tacitare e silenziare il recente dissenso espresso all’interno di AltraPsicologia, sfociato con una scissione, o meglio epurazione, di una collega che ha posto proprio il problema pari opportunità.
Un gran bel paradosso, non c’è che dire!
Si addita il CNOP perchè non affronterebbe adeguatamente la suddetta questione ma poi si finisce per cacciare via chi all’interno del proprio gruppo chiede di occuparsene!?
Tra l’altro la presente lamentela (e paradosso) è arrivata da chi riveste persino un ruolo nel Comitato Pari Opportunità presso il CNOP, luogo istituzionale deputato alle questioni inerenti le pari opportunità, la violenza domestica e di genere compresa.
Ricapitoliamo: si partecipa ad un Comitato CNOP per discutere di questi argomenti, di fatto non si propone in quella sede alcunché, si accusa poi il CNOP di presunta inerzia (nonostante il lavoro del CPO su questo esista e venga portato avanti con continuità dalle altre colleghe) e contestualmente si manda via chi del proprio gruppo politico vorrebbe occuparsene.
Houston abbiamo un problema e forse più di uno.
Nello stesso tempo, nel Comitato Pari Opportunità di un Ordine territoriale, qualche persona del medesimo gruppo politico ha sostenuto che si dovrebbero realizzare Laboratori di Empowerment per i professionisti degli altri Ordini professionali, per insegnare loro le pari opportunità. Ma una domanda sorge spontanea: come sarebbe possibile insegnare alle altre categorie professionali pratiche e azioni su questioni di genere, quando nella nostra la situazione è al limite del grottesco, e si paventa tutto e il contrario di tutto fino ad occultare chi invece cerca di impegnarsi?
Qualcuno ha scritto “io non ci sto più“, beh…senza una analisi di sistema, senza proposte, senza studiare a fondo e senza idee chiare resta una presa di posizione fine a se stessa, buona solo per mettere un paio di scarpe rosse in piazza, credendo di tornare a casa con la coscienza a posto.
La Redazione