La Corte di Appello di Bari, accogliendo i motivi di appello dei Consiglieri di maggioranza dell’Ordine degli Psicologi della Puglia, alcuni giorni fa ha dichiarato nulla la sentenza di primo grado che invalidava le recenti elezioni del 2019.
Motivo? Non è stato garantito il diritto di difesa. In sostanza è stata ascoltata una sola “campana”, determinandosi così un vizio nella prima pronuncia che aveva di colpo annullato le elezioni.
Una sentenza che ha ripristinato la legittimità dell’Ordine della Puglia.
Una sentenza che ha garantito i diritti dei Consiglieri pugliesi.
Una sentenza incredibilmente silenziata su tutti i canali di chi aveva fatto ricorso festeggiando l’annullamento delle elezioni come la vittoria agli Europei dell’Italia.
Tacitare le notizie scomode è lo sport preferito di alcuni.
Non solo, assistendo oggi alla “vicenda Sicilia”, sul versante penale, più volte abbiamo sentito parlare (e strumentalizzare) di innocenza fino a prova contraria oltre che fino al terzo grado di giudizio, soprattutto in tema di possibili dimissioni.
Innocenza, tuttavia, mai garantita e rispettata per gli tutti altri negli anni e in questo caso proprio per il Presidente Gesualdo dell’Ordine della Puglia.
Anzi, durante l’iter giudiziario non ancora concluso, qualche Presidente di altro Ordine avrebbe inviato e-mail a tutti gli altri colleghi Presidenti che siedono in CNOP perculando il Dott. Gesualdo, bollandolo vergognosamente come il “mai stato Presidente”, “scappato di casa”, “leader illuminato”, “degno rappresentante”, fino a mancare di rispetto anche all’attuale “allegra maggioranza” che siede in Consiglio nazionale, pare arrivando a chiedere persino il rimborso dagli incarichi ricoperti in CNOP dal Presidente pugliese.
Sì, addirittura la restituzione di somme in virtù di fatti nemmeno arrivati in terzo grado di giudizio.
Evidentemente per qualcuno il primo grado di giudizio è una condanna definitiva, così come anche non ricevere nemmeno avvisi di garanzia, viste le continue, passate richieste di dimissioni verso persone nemmeno indagate.
Chissà come mai questa logica non si applica ad esempio alla Presidente dell’Ordine Sicilia, Vice Presidente di AltraPsicologia, prima indagata e poi rinviata a giudizio dal Tribunale di Trapani.
Ripetiamo una domanda già fatta in un nostro precedente articolo: è questa la governance di qualche Ordine (e non solo) che ci meritiamo?
La Redazione