Il voto on line è arrivato anche per gli Ordini professionali, enti sussidiari dello Stato, che in quanto tali sono obbligati ad osservare rigide normative di trasparenza e sicurezza.
C’è chi parla di “volontà politica”, come se fosse una mera decisione ordinistica votare on line o meno in barba alle leggi dello Stato. Eppure, se si conoscono le normative, si dovrebbe sapere che la questione riguarda più precisamente la normativa elettorale vigente (legge 56/89 e DPR 221 del 2005) che non prevede il voto on line!
Non per niente anche gli Enti Locali (Comuni, Province ecc.) o le Regioni e il Parlamento (con potestà legislativa) non prevedono ancora questo sistema a causa delle numerose criticità coinvolte.
Criticità che nel caso degli Ordini sono state solo oggi superate grazie all’approvazione della legge 18 dicembre 2020 n. 176, una spinta avvenuta, occorre sottolinearlo, come conseguenza dell’emergenza sanitaria e della valorizzazione dei mezzi on line.
Chi parla di attese lunghe 10 anni semplicemente ignora, non conosce o fa finta di non sapere che le modalità di voto previste dalle leggi (legge 56/89 e DPR 221 del 2005) possono certamente essere cambiate ma non da chiunque. Viene quindi da chiedere, a chi lamenta detti ritardi, se almeno è a conoscenza di chi è deputato a cambiarle e visto che sembra non saperlo glielo diciamo noi: l’unico soggetto abilitato a cambiare le leggi è il Parlamento.
C’è voluta infatti la pandemia perché si concretizzasse la volontà politica del Parlamento, unico e solo decisore politico.
E il voto on line dell’ENPAP? Bhe, quel sistema non va bene per gli Enti Pubblici.
Alla eventuale domanda del perché non andrebbe bene saremmo obbligati a fornire ancora una volta un’informazione basilare: le regole elettorali per le Istituzioni Pubbliche (Comuni, Province, Regioni, Camera, Senato, Corte Costituzionale, compresi gli Ordini Professionali) sono stabilite dalla legge.
Senza una legge approvata dal Parlamento il CNOP non avrebbe potuto regolamentare né proporre alcunché.
C’è chi si vanta persino della partecipazione al voto on line ENPAP, senza però ricordare che la partecipazione è rimasta pressoché la stessa da tornata in tornata. Il voto on line comporta un grande risparmio economico ma finora non ha paradossalmente allargato davvero la partecipazione in ENPAP. Come mai?
La maggioranza CNOP ha inteso promuovere, nel rispetto delle previsioni di legge, un regolamento di voto on line chiaro, trasparente e che puntasse alla piena sicurezza delle procedure elettorali. Adottato con una delibera votata all’unanimità dei Presidenti che siedono in Consiglio che contempla anche il percorso e la tempistica per definire le modalità più vantaggiose per disporre di una piattaforma di voto.
Adesso invece scopriamo che AP si lamenta della tempistica chiedendo di applicare “di corsa” il Regolamento e lo chiede in contrapposizione a quanto approvato dai “suoi” stessi Presidenti.
C’è chi parla appunto di qualche fantomatica corsa last minute per consentire all’Ordine abruzzese di votare già on line. Ma ci chiediamo e ribadiamo: non si sa o si fa finta di non sapere che all’unanimità (perciò anche col voto dei Presidenti regionali di minoranza) è stato approvato un regolamento e la relativa delibera che contempla perfino procedure e tempistica?
È deludente dover constatare come ci sia ancora tanta ignoranza in materia elettorale.
Come ci sia ancora chi confonde le regole elettorali degli Enti Pubblici (definite con leggi dello Stato) con quelle degli Enti privati, le cui regole elettorali non sono regolamentate dalla legge. Speriamo che prima di “disinformare” colleghi e colleghi abbiano almeno l’umiltà e la serietà di informarsi meglio.
La Redazione