Come la Psicologia insegna da sempre, la “realtà” è una costruzione sociale perché influenzata dalle aspettative, delle credenze, delle rappresentazioni dei singoli percipienti. Persino un dato apparentemente semplice e neutro, come i numeri, trasmette una visione del mondo, spesso inconsapevole.
Ecco perché può accadere, come racconta molto bene Linda Laura Sabbadini, Chair del Women20, che nonostante lo storico risultato ottenuto facendo inserire nella Road Map dei G20 tre pagine di impegni a favore delle donne (di solito erano 5 righe) il rischio sia che dell’occupazione femminile (che in Italia è sotto il 49%, la media europea è intorno al 65%) ci si dimentichi.
Perché ridurre il Gender Gap nella popolazione attiva certo dovrebbe significare per tutti aumentare il numero di donne che lavorano. Anche se, paradossalmente, il Gap in sé si riduce anche semplicemente nel caso in cui le donne continuino a non avere un lavoro e, nello stesso tempo, cresca anche il numero degli uomini che il lavoro lo perdono.
Ecco perché le pari opportunità di genere significano azioni sistematiche per ri-equilibrare l’occupazione femminile in tutti gli ambiti, e non soltanto giocare con i numeri.
Elisabetta Camussi