Nel blog di AltraPsicologia, nel febbraio del 2008, Federico Zanon, attuale VicePresidente ENPAP, criticava la Psicologia come Professione Sanitaria (ossia sotto vigilanza del Ministero della Salute e non più della Giustizia), con un articolo dal titolo piuttosto suggestivo, soprattutto riletto oggi al tempo del Covid-19: “IL BALLETTO DEI MINISTERI E LA SANA DITTATURA”.
Invece, in tempi odierni, lo stesso Zanon in occasione della più recente, prima vaccinazione dei professionisti sanitari, in relazione agli Psicologi, ha inizialmente sostenuto, urbi et orbi sui propri canali Social, come la nostra categoria non fosse in prima linea, al pari di medici e infermieri nella gestione pandemica, non meritando pertanto la fase iniziale di vaccinazione, nonostante il piano del Governo includesse (ovviamente) numericamente anche tutti noi in quanto professionisti sanitari.
AltraPsicologia ha via via criticato duramente persino i primi Ordini che si sono battuti per intraprendere le procedure di vaccinazione di colleghe e colleghi, salvo poi accadere dell’incredibile: ne sono diventati paladini e fautori, salendo sul pulpito e puntando il dito verso gli altri.
Un po’, appunto, come per la professione sanitaria. Stracriticata ma poi convertiti sulla via di Damasco per esserne paladini last minute.
Ma rileggiamo lo stralcio iniziale del datato articolo summenzionato, davvero illuminante:
<<Allegri, colleghi: Cambiamo Ministero!
L’ha annunciato l’AUPI e confermato il governo: in un comma sperduto del mega decreto “mille-proroghe” in discussione nel moribondo italico parlamento si è stabilito che “Il Ministro della Salute esercita l’alta vigilanza sull’ordine nazionale degli psicologi”, sostituendo il Ministero della Giustizia che vigila sulla maggioranza degli altri ordini professionali.
Sembra una inezia burocratica ma così non è. I nostri colleghi del sindacato dei dipendenti pubblici ci tengono a spiegare qual è la posta in palio e a dire che, tra qualche giorno, quando il decreto diventerà legge, la professione di Psicologo sarà sanitaria a tutti gli effetti.
In base a quali valutazioni e perchè non ci è dato saperlo e nessuno ha ritenuto opportuno interrogare gli Psicologi, la base, i tanti che davvero compongono la categoria, su questa inopinata “conquista”.
I colleghi sindacalisti affermano che ne verrà un gran beneficio per tutti gli Psicologi perché, come professione sanitaria, la Psicologia sarà esentata dall’IVA sulle prestazioni.
Questa affermazione è assolutamente priva di fondamento!
La legge del 1972 esenta dall’IVA non “l’attività delle professioni sanitarie” ma le sole “prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona nell’esercizio delle professioni e arti sanitarie soggette a vigilanza” (art. 10, comma 18, DPR 633/72). Nessuno si sogna di cambiare questa parte della legge a cui, peraltro, sottostanno anche i medici i quali se, ad esempio, offrono attività di formazione fatturano anche loro “con IVA”. I colleghi dell’AUPI provano “a raccontarcela” ma con il passaggio la maggior parte degli Psicologi non avrà assolutamente nessun beneficio.>>
La maggior parte degli Psicologi in Italia farebbe formazione? La professione sanitaria non ha portato tutele e benefici? Accuse e falsità non solo indimostrabili ma smentite dai fatti ieri come oggi. Tanto che anche AP l’ha poi sostenuta, dimenticando tanta ipocrisia, cambiando a seconda del vento.
Alla prossima puntata!
La Redazione