Continuiamo l’excursus delle incoerenze con un discutibile cavallo di battaglia di AP: gli ECM, anzi i “No ECM”.
Già nel 2015 sempre Federico Zanon, attuale VicePresidente ENPAP, esaltava l’iniziativa “No ECM” lanciata da AltraPsicologia attraverso il blog dell’associazione con un articolo dal titolo molto eloquente: “DOPO IL NO-ECM: E ADESSO?”.
Per anni AltraPsicologia ha infatti sostenuto la non obbligatorietà, forti anche di un parere legale dell’Ordine Lazio (a guida AP), il quale ha per giunta presentato un ricorso al TAR, dichiarato inammissibile, dopo la deliberazione della Commissione Nazionale Formazione che ne stabiliva l’obbligo.
Nondimeno, malgrado questa dura presa di posizione, alcuni esponenti di AP da anni organizzano proprio corsi ECM on line a pagamento per gli Psicologi attraverso delle piattaforme.
Quindi negli Ordini promuovono persino azioni legali contro gli ECM ma fuori ne diventano promotori. Tanta coerenza ci lascia senza parole.
Attenzione però, sembra che stia arrivando la nuova giravolta con la quale potranno diventarne promotori anche all’interno degli Ordini, nel vano tentativo di nascondere e mascherare le proprie ipocrisie accusando gli altri: sempre l’Ordine Lazio ha appena stanziato ben 100 mila euro per programmare eventi ECM per i propri iscritti!
Ma come? Prima fa ricorso contro l’obbligo ECM e poi stanzia un enorme budget per garantirli agli iscritti?
Facciamo quindi un riassunto al volo delle innumerevoli giravolte fin qui ricordate, potremmo sintetizzarle ironicamente in: “No ECM”, “No Professione Sanitaria” e “No Psicologi in prima linea per il Vaccino”, ma non finisce qui.
AP, ricordiamolo, è anche “No AUPI” (il sindacato degli Psicologi che per anni ha tutelato la professione), visto anche il recentissimo articolo dell’attuale Presidente ENPAP, Felice Torricelli, a giugno 2021, nel quale ha auspicato che si dovesse togliere di mezzo il Sindacato dagli Ordini: “È DAVVERO QUESTO IL SINDACATO CHE MERITANO GLI PSICOLOGI?”.
Strano, eppure in alcune Regioni AP governa proprio grazie al sostegno AUPI!
Eccole: Campania e Veneto, Presidenti Cozzuto e Pezzullo.
In queste regioni si potrebbe dire per completezza “No AUPI no party” per AP, ma si guardano molto bene di farlo sapere in giro.
Non sia mai che i sostenitori AP scoprano l’accordo politico con l’odiatissimo diavolo AUPI nelle regioni in cui governano.
Anche qui il metro di misura cambia, “amici” dentro gli Ordini, “cattivi” fuori dagli Ordini.
Chiaramente questo modus operandi serve sempre e solo per tornaconto politico, essendo i membri di AP in campagna elettorale permanente.
Alla prossima puntata!
La Redazione