L’Ordine Lazio stanzia 100.000 euro per la formazione ECM, ma esaminiamo meglio il seguente estratto dalla recente bozza di delibera del Consiglio:
<<Considerato l’intento e l’auspicio di poter collaborare e condividere la predetta iniziativa con altri Ordini territoriali e con l’ENPAP al fine di garantire agli iscritti un’offerta formativa più ampia nonché, in ottemperanza art. 1 della l. 241/90 s.m.i., il perseguimento dei principi di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa...>>
AltraPsicologia si arrende?
Sembra proprio così dopo un decennio e più di opposizione netta ed intransigente all’’ECM, di opposizione formale alla denominazione (Educazione Continua in Medicina) e di opposizione sostanziale: “L’ECM non interessa l’intera Categoria degli Psicologi”.
L’opposizione che ha infatti messo in piedi una maldestra imitazione che andrebbe sotto il nome di ECP vede adesso i propri massimi dirigenti, quelli che ricoprono alti ruoli istituzionali, arrendersi. AP alla fine si arrende.
La data della succitata bozza? Lo scorso 22 novembre 2021, per la delibera n. 9 del Consiglio Regionale dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.
Una resa senza neppure passare da un dignitoso “armistizio”!
Anni di lotta senza quartiere buttati al vento. Svaniti. Senza neppure un piccolissimo ripensamento.
La forza della “storia” travolge anche gli spiriti più agguerriti.
AP, pardon, la delibera del Consiglio Regionale dell’Ordine degli Psicologi del Lazio ci fa sapere che potrebbero essere interessati all’iniziativa anche altri Ordini regionali e la stessa Cassa ENPAP.
Tra l’altro siamo a maggior ragione interessati a capire se l’eventuale attivazione della formazione continua ECM rientrerebbe quindi nell’attività di Previdenza o il CDA dell’ENPAP la tradurrebbe come una forma assistenziale?
Ma forse ci sbagliamo. Non è così.
AP in realtà non ha mai cambiato idea, almeno ufficialmente.
Stop ECM. Viva l’ECP da un lato.
Ma no, Viva l’ECM, dall’altro.
In verità chi ha cambiato idea è il gruppo dirigente di AP che cambia idea quando si candida ad amministrare.
Queste colleghe e questi colleghi, quando siedono nei Consigli di Amministrazione e nei Consigli degli Ordini, sono PRO-ECM. Quando rivestono i panni di militanti e dirigenti di AP diventano NO-ECM.
Forse neppure i dirigenti di AP, oramai istituzionalizzati, hanno cambiato idea, se è vero come è vero che il Lazio, dopo aver presentato un ricorso al TAR e dopo che il Tribunale lo ha dichiarato inammissibile, insiste e presenta ricorso al Consiglio di Stato.
Caso molto interessante: potrebbe configurarsi come sana dissociazione necessaria quando si rivestono ruoli istituzionali.
Il Consiglio Regionale dell’Ordine del Lazio non solo si arrende, ma addirittura stanzia 100.000 euro per garantire ai propri iscritti una quota di credi ECM. Iniziativa encomiabile.
Ma forse non si può parlare di resa perché, spendendo altri soldi, spera di ribaltare la Sentenza del TAR e ridimensionare l’ECM.
Però in attesa del ridimensionamento meglio finanziarli con 100.000 euro.
Ma c’è un’altra resa. Meno evidente ma estremamente significativa.
In un colpo solo salta l’ostilità nei confronti dell’ECM e salta anche uno dei baluardi della cosiddetta “buona amministrazione”.
Il Consiglio Ordine Psicologi Lazio, il 22 novembre 2021, delibera l’attivazione di corsi ECM a favore degli iscritti, per l’anno 2022, stanziando 100.000 euro, con una novità importante: questi 100.000,00 euro verranno spesi utilizzando l’AFFIDAMENTO DIRETTO.
In parole povere daranno i soldi a chi vogliono senza preventivi, gare ecc.
Come è possibile?
Utilizzando sostanzialmente “Le disposizioni normative recenti (DD.LL. 76-77/2021) in materia di appalti hanno semplificato, in via transitoria (fino al 30/06/2023), le procedure previste dal decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante Codice dei contratti pubblici e contestualmente hanno elevato le soglie di affidamento diretto.”
La transitorietà della norma ha a che fare con la necessità di ripresa dell’economia in questa fase complicata dell’emergenza COVID.
Ma siamo proprio sicuri che l’ECM, istituto normativo assolutamente non emergenziale, rientri nel novero delle attività economiche da semplificare in questa fase emergenziale?
Qualche dubbio persiste. Non sarebbe male investire della questione l’ANAC.
Sta di fatto che due pilastri ideologici degli attuali amministratori candidati ed eletti nelle liste AP sono crollati.
Si sono sciolti come neve al sole.
La cd “buona amministrazione” fa spendere 100.000 euro per garantire l’ECM agli iscritti del Lazio e ne fa spendere altre migliaia per contrastare e limitare l’ECM in Tribunale.
È ragionevole? È buona amministrazione utilizzare i soldi dei colleghi sia a favore ECM che contro gli ECM?
C’è “qualquadra che non cosa” come direbbe il mitico e simpaticissimo Luca Giurato.
Quali i prossimi cambiamenti o giravolte?
La Redazione