(di Elisabetta Camussi) Partiamo da una storia semplice, meno svantaggiata e diseguale di altre: Paola e Carlo sono due trentenni di famiglie medio borghesi, lavorano entrambi, convivono in affitto in una delle province lombarde. Hanno studiato: lei laureata ed iscritta ad un ordine professionale, lui, diplomato, con una attività imprenditoriale neoavviata.
Hanno genitori anagraficamente giovani, in salute, tutti con un lavoro. Paola e Carlo si sposeranno il prossimo giugno e sanno di volere dei figli. Eppure già dicono che, se andrà tutto bene, nato il primo figlio o figlia, non ne faranno altri. Le ragioni?