Non è utile né strategico vedere il bonus psicologico e l’investimento sui servizi territoriali come alternative tra cui scegliere. La realtà è che non abbiamo ancora fatto quasi nulla sul fronte del malessere diffuso
<<Sono passati due anni, durante i quali chi si occupa di benessere e malessere psicologico ha lavorato incessantemente perché quanto necessario ed indispensabile finalmente si attivasse, perché quel “dopo” diventasse “adesso”. E così è stata finalmente introdotta la presenza delle psicologhe e degli psicologi nelle scuole, sempre sotto l’egida dell’emergenza Covid, ma al tempo stesso sono state progettate le Case della Comunità (centri sanitari multiservizio per la cura della salute dei cittadini), nelle quali non è stata resa obbligatoria, tra gli operatori sanitari, la figura dello psicologo di base.>>