Continua il lavoro della Federazione Italiana Psicologi in ENPAP
Un Consiglio di Indirizzo importante, quello appena trascorso, dove abbiamo ottenuto l’inserimento all’ODG di due punti per noi fondamentali: la richiesta di creare un gruppo di lavoro sulle Pari Opportunità e quella di pensare a un Osservatorio Permanente sulla professione in ENPAP.
Perché ci serve un contenitore per lavorare sulle Pari Opportunità (di genere)?
Perché sino ad ora le iniziative promosse da ENPAP non si sono inserite in uno specifico mandato che tenesse conto che almeno 8 iscritte su 10 alla nostra Cassa sono donne e potesse proporre iniziative rispondenti alle esigenze reali della nostra popolazione, ma non solo.
Parlare di gender equity è ancora fondamentale in una società dove i livelli stipendiali, le misure di supporto per la conciliazione vita/lavoro e il pregiudizio di genere sono ancora parte del tessuto della società.
La nostra proposta è allora quella di creare in ENPAP un luogo in cui indirizzare iniziative di educazione finanziaria mirate e lavorare su una comunicazione che avvicini le colleghe all’importanza di fornirsi di strumenti e risorse sui temi finanziari e della previdenza: una tutela della Salute Finanziaria.
A partire dalla recente ricerca CNOP sulle Pari Opportunità, si è evidenziata infatti la necessità di un focus sulle PO di genere, con il fine di conseguire obiettivi dal punto di vista della formazione e dell’attività di comunicazione, che ENPAP può affrontare sul piano finanziario e previdenziale.
In questa direzione è fondamentale una raccolta di dati quantitativi che permetta di informare tutte le iniziative di ENPAP e di monitorarne la reale efficacia, in termini di impatto sulle colleghe.
L’ipotesi è quella di costituire un gruppo di 7 componenti, con mandato esplorativo temporaneo, (che non pesi sul bilancio,) per realizzare in primo luogo un progetto di lavoro da sottoporre al CIG con molteplici obiettivi: RILEVAZIONE DEI BISOGNI, EDUCAZIONE FINANZIARIA, COMUNICAZIONE TARGETTIZZATA.
Sebbene ENPAP abbia promosso alcune iniziative in passato, è stata tuttavia sottovalutata la necessità di un vero e proprio superamento della disparità e riteniamo sarebbe quindi opportuno costituire un luogo ad hoc di discussione sul tema. Proprio in questi giorni il Ministro Orlando ha firmato la direttiva europea “Women on boards” per promuovere la parità di genere nei CDA, rispetto alle quali ENPAP è indietro.
Un vulnus da colmare che, come Agire per ENPAP, abbiamo cercato di superare già in occasione delle ultime elezioni, candidando tre donne e un solo uomo in CDA, a fronte di un CDA attuale in ENPAP con una sola donna al suo interno.
A partire dall’istituzione di un gruppo sulle PO sarà poi possibile lavorare per includere anche i diversi altri aspetti che meritano attenzione, come per esempio la disabilità, l’età etc.
Perché attivare un Osservatorio quantitativo e continuativo sulla professione?
Perché una fotografia che misura nel tempo chi sono le psicologhe e gli psicologi iscritti ad ENPAP deve informare le iniziative della nostra Cassa.
Per chiunque si occupi – o si sia occupato – di ricerca è chiaro che ogni raccolta di dati deve avere come premessa una riflessione sulle domande a cui questi dati vogliono rispondere.
Per esempio, come possiamo misurare l’efficacia delle iniziative che, come Ente, mettiamo in campo?
Qual è l’impatto di una formazione sulla vita professionale delle colleghe e dei colleghi?
La possibilità di un “termometro” ENPAP che rilevi periodicamente informazioni tridimensionali sulla nostra comunità è fondamentale per tenere aperto il ponte tra l’azione politica e la vita professionale delle colleghe e dei colleghi iscritti.
In coerenza con l’indagine Doxa avviata dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività̀ di educazione finanziaria e con l’indagine avviata dalla Banca d’Italia in merito all’Alfabetizzazione e alle competenze finanziarie degli Italiani (IACOFI) diventa fondamentale esplorare se anche per gli psicologi e per le psicologhe, come ipotizziamo, i risultati emersi confermino l’urgenza di interventi formativi sui temi dell’educazione finanziaria.
L’Osservatorio della professione ha quindi come obiettivo quello di monitorare l’evoluzione della professione di psicolog* nel tempo nel suo rapporto con le diverse discipline e con le istituzioni. E nello specifico avrebbe i molteplici obiettivi di:
- monitorare il livello delle conoscenze finanziare, economiche e previdenziali all’interno della comunità di psicologi.
- monitorare il livello di conoscenza di ENPAP, del suo funzionamento e delle forme di assistenza previste dalla cassa.
- monitorare la costruzione di una cultura previdenziale e le conseguenze in termini di scelte contributive.
L’Osservatorio quantitativo e continuativo sulla professione consentirebbe di analizzare i fabbisogni formativi, garantendo la progettazione di percorsi che rendano gli iscritti autonomi e consapevoli nel costruire il loro futuro previdenziale, oltre a rappresentarne le evoluzioni nel tempo.
In sintesi, la proposta è quella di istituire un’indagine campionaria biennale su un campione rappresentativo degli iscritti ENPAP per età, genere e zona, con un controllo sulle quote per reddito e posizioni contributive esclusive con ENPAP o anche con altre casse. Il questionario sarà costruito con tutti i referenti dei gruppi di lavoro, cercando così uno spazio di dialogo e collaborazione, per rispondere al mandato di fornire un indirizzo a partire da dati opportunamente raccolti ed elaborati.
Quali problemi stiamo affrontando nel CIG?
Composizione iniqua dei gruppi di lavoro
Sin dal suo insediamento il gruppo Agire per ENPAP ha sottolineato l’importanza che i Gruppi di lavoro interni al CIG garantiscano un adeguato spazio a tutte le componenti democraticamente elette.
Ad oggi, infatti, manca nella composizione dei gruppi di lavoro una logica che garantisca la presenza di tutte le diverse voci: il disciplinare non definisce un numero massimo di candidature che il coordinatore può accettare per ciascun raggruppamento, con l’inevitabile conseguenza di non garantire la rappresentatività di tutte le componenti elette in CIG.
Come gruppo Agire per ENPAP abbiamo quindi posto l’accento sulla necessità di attuare tutte le misure necessarie per includere nel Disciplinare del CIG una modalità di costituzione dei gruppi di lavoro dove la composizione rifletta realmente gli esiti e le proporzioni delle elezioni del CIG stesso.
Proprio per questi motivi – essendo mancata nella fase di composizione dei gruppi un’approfondita discussione, così come il rispetto di un’equa rappresentanza degli eletti – l’unica collega della nostra componente inserita ha, nello scorso CIG, rassegnato le dimissioni dai gruppi Regolamenti e Bilanci a causa quindi della mancanza di rappresentanza democratica delle componenti elette in Consiglio, per sottolineare la necessità di ridefinire questa modalità.
Nel corso dell’ultimo Consiglio, a fronte di diverse sollecitazioni, la collega ha tuttavia accettato di continuare a lavorare nel gruppo Regolamenti per introdurre la giusta proporzionalità, con l’auspicio quindi di trovare una sinergia e un confronto per la modifica dello Statuto e del Disciplinare nell’ottica di una maggiore rappresentatività.
Mancato invio dei documenti prima della discussione
Purtroppo ai fini della discussione di vari punti all’odg, fra cui la coerenza degli investimenti, il prospetto sulla previdenza e le relazioni dei gruppi di lavoro, sono mancati materiali puntuali e tempestivi che consentissero a tutti i Consiglieri i dovuti approfondimenti. Sono stati trasmessi solo successivamente, così come accaduto anche nello scorso CIG di novembre.
Richiesta di convocazioni più frequenti
Infine, per permettere al Consiglio di Indirizzo Generale di espletare al meglio il compito di determinare gli obiettivi generali di previdenza, i criteri generali in materia di investimento e le forme di assistenza da realizzare, Agire per Enpap ha sottolineato la necessità di aprire maggiori spazi di interlocuzione e dibattito per il Consiglio.
Per questo è stata richiesta la predisposizione di un calendario di incontri per il 2022 che tenga conto di quanto previsto dal Disciplinare (art. 7 comma1), ovvero la convocazione dell’assemblea ogni due mesi e non soltanto in concomitanza delle votazioni sui bilanci.