Il disagio psichico è di fatto una pandemia e solo una strategia articolata può consentirci di affrontarla con umanità, efficacia ed equilibrio costo-benefici, a monte e non solo a valle delle situazioni (di David Lazzari)
Alcuni “bonus” non sono affatto assistenzialismo, c’è bonus e bonus. Guardare a problemi nuovi con schemi vecchi non funziona. Lo stiamo vedendo da anni con l’ambiente: non si sono fatti procedimenti e investimenti adeguati e oggi stiamo pagando un prezzo economico molto superiore.
La stessa cosa potremmo dire con i social e tanti altri fenomeni che la tecnologia porta con se, ci si attarda sulla dicotomia binaria buono/cattivo e si trascura la necessità di potenziare una cultura adeguata per un loro utilizzo non passivo, sostenibile e human friendly.
Una cosa analoga accade con la nostra dimensione psicologica. Chi si occupa di marketing sa bene quanto conta la psiche nelle scelte e nella vita delle persone. E l’economia ha sempre più chiaro questo dato, non a caso il maggior numero di premi Nobel conferiti a psicologi sono in campo economico.
La psicologia come scienza moderna si sviluppa non solo sui temi della clinica e dei disturbi ma su quelli del funzionamento individuale e collettivo, dei fattori che promuovono o danneggiano lo sviluppo, sulla messa a punto di interventi anche brevi, individuali e collettivi, per prevenire e potenziare le risorse.