La legge 81 del 2008 sulla prevenzione e gestione dello stress nel mondo del lavoro è stata vista molto spesso come un adempimento, un appesantimento burocratico, perché l’attenzione, come spesso accade, è andata sul negativo piuttosto che sul positivo.
La gestione dello stress vista come problema e non come opportunità, che non tiene conto di quanto il tema sia legato all’energia, alle risorse personali e collettive che possono essere mobilitate per il miglioramento della performance aziendale. Benessere dei singoli e dell’organizzazione sono due facce della stessa medaglia.
Questa ottica è fondamentale anche per capire e leggere bene due recenti importanti sentenze della Cassazione (ordinanza n.29611 dell’11 ottobre 2022 e n.31514 del 25 ottobre 2022). In sintesi esse affermano il principio che è indennizzabile il danno alla salute psicologica quando la causa non è solo la singola e specifica attività del lavoratore ma il clima complessivo nel quale si svolge il suo lavoro. Questo vuol dire che si riconosce il valore del rapporto tra il singolo lavoratore e il contesto complessivo dell’organizzazione: i disturbi psichici (ad es. ansia o depressione) derivati dal modo e dall’ambiente relazionale e organizzativo in cui si lavora e non solo dalle specifiche mansioni del lavoratore.