Incredibile ma vero: c’è chi tenta in queste ore, con un impegno che meriterebbe miglior causa, di nobilitare uno dei peggiori vizi della politica italiana, il trasformismo, nascondendosi con una foglia di fico.
Per qualcuno votare SI alle modifiche del Codice Deontologico, nel più importante organo politico-professionale degli Psicologi (il CNOP), non implica alcuna responsabilità personale.
Per qualcuno, nel CNOP, si può votare SI alle modifiche del Codice Deontologico, ma si può votare NO alle stesse modifiche quando queste sono oggetto di referendum.
Aver lavorato nel gruppo che ha elaborato le proposte di modifica, aver contribuito a redigere il testo, aver condiviso all’unanimità non conta nulla.
Ciò determina un problema enorme, grande quanto una casa.
Come si fa a collaborare con chi, prima concorda un testo, una iniziativa, un documento e subito dopo proclama al mondo intero che non è d’accordo, di non tener conto di tutto quanto fatto e concordato precedentemente?
Chi darebbe fiducia a chi oggi dice una cosa e domani ne fa una completamente diversa?
Si pone un problema di affidabilità. Oggi dicono una cosa, domani la negano e dichiarano altro.
Il loro SI e la loro parola sembrano non avere alcun valore.
Il Vangelo secondo Matteo (Mt 5, 17-37) ci ricorda: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no…”.
Il Si è Si, il No è No.
Non è possibile cambiare il SI e trasformarlo in “no” come stanno tentando di fare.
Questa massima del Vangelo vale anche per chi non crede, perché è il fondamento del vivere civile ed è la base dei rapporti umani.
Come ci si può ancora fidare quando ci vogliono far credere che essere inaffidabili, affermare tutto ed il suo contrario sia addirittura una virtù?