Con un ritardo di quasi due settimane si è tenuta la riunione del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.
Una riunione che ha reso ben chiaro che il Presidente dell’Ordine non ha più la fiducia della maggioranza dei Consiglieri e, cosa ancor più grave, si nasconde dietro la burocrazia piuttosto che riconoscerlo.
Abbiamo già raccontato quello che è successo nel Consiglio del 18 gennaio (qui https://www.federazioneitalianapsicologi.com/2024/01/31/ce-del-marcio-inemilia-romagna), quando è diventato evidente che la situazione in Consiglio stava mutando, con forti critiche alle cariche da parte di alcuni Consiglieri in ruoli istituzionali.
Un Consiglio così importante che ha avuto, come seguito, le dimissioni della Consigliera Segretario, inviate a tutti i consiglieri insieme a una inequivocabile lettera di “sfiducia” nei confronti della gestione del Consiglio e dell’Ordine da parte delle due principali Cariche.
In vista del successivo Consiglio – tenutosi 11 giorni dopo la data prevista – abbiamo chiesto, secondo il regolamento, di inserire un punto all’Ordine del giorno per discutere della situazione ed eventualmente esprimere, attraverso il voto, una richiesta di dimissioni del Presidente e della Vicepresidente.
L’inizio del Consiglio ha già dimostrato quanto sapevamo con l’elezione all’unanimità a Consigliere Segretario di Fulvio Frati, membro del gruppo Essere Psicologi. Ennesima dimostrazione che gli equilibri in Consiglio sono cambiati.
Arrivati al nostro punto, questo è stato arbitrariamente ridotto, in aperta violazione del regolamento, eliminando le parti sgradite al Presidente con motivazioni discutibili, condite con velate accuse di incompetenza e le solite squalifiche.
A quel punto, nell’interesse della democrazia, 8 Consiglieri hanno abbandonato il Consiglio, dimostrando ampiamente che la maggioranza dei Consiglieri non si riconosce più nella gestione attuale.
Si tratta di un gesto forte ma necessitato da quella che è una situazione che non ha precedenti all’interno del nostro Ordine.
Ostinarsi a non accettare quello che è un dato politico pare francamente contrario al senso istituzionale e allo spirito di servizio di chi si mette a disposizione della Categoria Professionale per rappresentarla e promuoverla e non per “conservare una poltrona”.
Come Essere Psicologi faremo di tutto per promuovere una gestione politica trasparente e corretta, assicurando comunque in questa fase le funzioni istituzionali dell’Ordine.
ESSERE PSICOLOGI