La Federazione

Gentili Colleghe e Colleghi,

Ho il privilegio di presentare la costituzione della Federazione Italiana Psicologi (FIP) di cui ho l’onore di essere stato designato come Presidente.

Chi si occupa di politica professionale da tempo avverte la necessità di una nuova voce che tenga in considerazione tutte le componenti che rappresentano la nostra professione e che sia capace di essere inclusiva e sensibile verso tutte le tematiche che ruotano attorno alla professione.

Chi si è avvicinato solo ora alla professione ha bisogno di una voce informativa chiara, rigorosa, incoraggiante e in grado di prospettare una visione della professione aperta e capace di cogliere i molteplici cambiamenti sociali e culturali a cui si è chiamati a rispondere.

L’idea che proponiamo è quella di avere una Federazione che sappia rapportarsi alle Istituzioni in modo razionale, costruttivo, proficuo e che, nel contempo, sia capace di superare una mera prospettiva di rafforzamento individuale a favore di uno sviluppo complessivo della comunità professionale.

Ho il piacere di condividere questa esperienza con diverse persone: Elisabetta Camussi, docente di Psicologia Sociale all’Università di Milano Bicoccca, Componente del Comitato Esperti in materia economico-sociale per la ripartenza Task Force Colao, in qualità di Vice Presidente FIP Marina Brinchi Presidente Nazionale associazione Mediterranea di Psicodramma AMP in qualità di Tesoriere FIP, e numerose colleghe e colleghi che rivestono ruoli istituzionali e non che, con responsabilità e impegno differenti, aderiscono alla visione della professione e della Psicologia che intendiamo mettere in campo.

L’intento della FIP è (1) promuovere uno spazio ampio di riflessione sul posizionamento della nostra professione negli sviluppi dell’articolazione della società contemporanea; (2) proporre progetti sostenibili da realizzare con e per le Istituzioni; costituirsi come un’opportunità ideale di confronto su temi scientifici, professionali, culturali che si interfacciano, arricchendole, con le competenze della Psicologia.

La consapevolezza che guida il progetto è quella che riconosce come fondamentale il mantenimento di posizioni equilibrate nella considerazione che non c’è una sola risposta adeguata ai problemi della professione e che l’aderenza a scorciatoie illusorie per affrontarli conduce inevitabilmente al riduzionismo. È necessario, invece, riconoscere le influenze del contesto culturale e socio-economico, saper considerare che i bisogni della popolazione e i bisogni degli psicologi non sempre vanno nella stessa direzione, saper trovare un equilibrio credibile fra domanda e offerta psicologica adeguata, metodologicamente valida, competente ed eticamente ispirata.

Sono molti i temi che oggi sono all’attenzione della nostra professione come la proposta di istituire corsi di laurea Abilitanti, la necessità dello Psicologo nel mondo della scuola, così come attestato dal protocollo d’Intesa tra CNOP e Ministero dell’Istruzione, il bisogno di ampliare la presenza dello Psicologo in sanità come evidenziato dai disagi imposti dalla pandemia Covid-19, il fondamentale ruolo dello Psicologo nel mondo della giustizia penale, civile e minorile, nel mondo del lavoro e delle organizzazioni, nello sport e in tutti gli ambiti in cui operiamo.

Il nostro manifesto programmatico è stato firmato da molte colleghe e colleghi ed è a disposizione per essere sottoscritto da tutti coloro che si riconoscono nella nostra linea programmatica di promozione della professione.

La capacità di non essere irrigiditi in schemi preformati, che inibiscono il processo di conoscenza, vuole essere la nostra guida per le sfide culturali e professionali che ci aspettano. È parafrasando il filosofo Maurice Merleau-Ponty che riteniamo che la psicologia consista nell’imparare a vedere daccapo il mondo.

Giancarlo Marenco